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“Il tuo lavoro riempirà gran parte della tua vita e l’unico modo per essere veramente soddisfatto è fare quello che ritieni sia un ottimo lavoro. E l’unico modo per fare un ottimo lavoro è amare quello che fai”. (Steve Jobs)

Non si insegna quello che si sa o quello che si crede di sapere, si insegna quello che si è”
(Jean Léon Jaurès, filosofo francese)

Queste due citazioni aprono lo spazio di riflessione ideale per mettere in luce quali siano le motivazioni, le persone, gli avvenimenti e che mi hanno indotto a scrivere il libro che mi accingo a presentare

L’odontoiatria è la mia professione, occupa la quasi totalità delle mie giornate, è parte integrante della mio essere, è il mio hobby! Avevo meno di 14 anni quando in prima Liceo decisi che avrei voluto “fare il dentista”. Indubbiamente fui influenzato dall’esempio di mio padre Alberto uomo di grande spessore e medico speciale, il cui ricordo, oltre all’immenso affetto, rievoca la correttezza professionale e la tenacia nell’atto di raggiugere gli obbiettivi. Sono molti i ricordi, nonostante sia morto prematuramente quando ancora ero ragazzo, e li tengo come un tesoro preziosissimo e un esempio che motiva e rafforza l’amore per la mia professione.

L’accesso alla facoltà di Odontoiatria all’ Università di MI nel1983 aprì le porte al mio sogno professionale.

Il percorso di formazione iniziato dopo l’università è costellato di incontri con persone che effettivamente hanno contribuito a costruire la consapevolezza di quale fosse il mio obiettivo professionale; Stefano Patroni, mio primo maestro, mi ha aiutato ad intercettare quale fosse il percorso che oggi ancora sto seguendo e per questo nutro per lui una profonda riconoscenza.

L’ingresso in Accademia Italiana di Conservativa e Restaurativa (AIC), nel 1996, ha segnato l’epoca degli incontri con grandi professionisti, che hanno plasmato il mio gusto, che hanno alimentato la mia ambizione e hanno canalizzato la mia competitività nell’titanico tentativo di raggiungere nella pratica quotidiana sempre i migliori risultati, di non fermarmi a convinzioni e tecniche rischiosamente legate al passato ma di sperimentare il nuovo unitamente al rigore. Inizia quindi il desiderio di condividere con i colleghi la mia passione e nel ‘94 la prima di una lunga serie di conferenze in ambito nazionale e internazionale e da ciò scaturì  la mia intensa attività didattica con corsi di formazione, pubblicazioni, lezioni presso Università.

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Il fascino della restaurativa e dei suoi paradigmi ha lavorato nel mio inconscio professionale fin dai primi anni di attività, forgiando la capacità di perseguire obiettivi estremamente ambiziosi ed è stato il riferimento con il quale ho modulato il rapporto con le altre discipline odontoiatriche. Infatti Il cardine su cui ho imperniato tutta la mia attività professionale è la multidisciplinarietà, conseguenza di una mia innata predisposizione a conoscere e ad affrontare in prima persona tutte le problematiche legate alle varie discipline odontoiatriche. Quest’aspetto, inizialmente nato da un’esigenza organizzativa, avendo intrapreso la mia attività nel 1989 a soli 24 anni, neolaureato, si è poi evoluto nella consapevolezza che un arsenale terapeutico vasto aprisse la strada a soluzioni cliniche avanzate e innovative, anche fuori dai protocolli convenzionali.

L’incontro decisivo con Massimo Gagliani, stimato collega, che dietro ai suoi molteplici ruoli nel mondo dell’odontoiatria ha sempre dimostrato di essere una persona generosa e aperta, ha creato il presupposto affinché io, insistentemente spronato, potessi intraprendere il percorso che ha portato alla pubblicazione di questo testo: impresa davvero impegnativa ma che penso possa completare la mia figura di professionista in ambito didattico.

 

Il testo si compone di due volumi. Nel primo volume 3 capitoli:

Il 1°capitolo contiene i fondamenti e quindi elementi di patogenesi e diagnosi (con un approccio moderno) delle principali patologie carie, fratture, riassorbimenti radicolari esterni che siamo chiamati a trattare nella pratica clinica. Introduce inoltre le problematiche restaurative

Il 2° capitolo tratta i materiali compositi e e le procedure adesive e analizza aspetti legati alla fotopolimerizzazione e stress da contrazione. Vengono poi illustrati gli strumenti necessari ad espletare un‘odontoiatria restaurativa ad alto livello nella pratica clinica di ogni giorno.

Il 3° capitolo, fondamentale e strategico, illustra le tecniche adesive Dirette in modo innovativo, analizzando tutte le possibili soluzioni restaurative con differenti approcci (stratificazione free-hand, guidata da mascherine in silicone, tecniche di pressatura, ecc) per affrontare problematiche legate a lesioni cariose di piccole, medie e ampie dimensioni. Si analizzano i protocolli volti a preservare la vitalità pulpare in casi di prossimità o anche esposizione della polpa stessa. Il valore aggiunto fondamentale del capitolo sono poi tutte le procedure che ho messo a punto per trattare lesioni subgengivali (relative a carie, fratture, riassorbimenti radicolari cervicali) affrontati con metodiche restaurative integrate con le procedure chirurgiche che aprono al clinico possibilità nuove in un’ottica sempre più conservativa, innovativa, vincente.

Nel secondo volume, capitolo 4, vengono trattate le Tecniche Indirette definendo quelle che sono le attuali indicazioni in elementi vitali e trattati endodonticamente. Parte fondamentale è quella relativa all’innovativo disegno di cavità pubblicato e denominato Morphology Driven Preparation Technique (MDPT), basato su considerazioni di tipo geometrico, strutturale ed isto-anatomico legate all’ el. dentario. La MDPT presenta una serie di vantaggi ed è applicabile a tutte le tipologia di restauri cementati adesivamente convenzionali (Inlay onlay,Overlay), ma apre la strada a tutta una serie di restauri di nuova concezione che consentono di tracciare una diversa linea di confine fra conservativa e protesi tutta orientata all’approccio minimamente invasivo . Vengono descritte nel dettaglio tutte le sequenze operative dalla preparazione alla cementazione, utilizzando metodiche convenzionali e digitali CAD- CAM.

L’ultima parte del cap. 4, estremamente interessante, analizza nel dettaglio le problematiche restaurative con tecniche indirette in caso di lesioni con margini subgengivali (principalmente per carie e fratture). Si fa riferimento alla classificazione, che ho pubblicato su EJED nel 2010, identificando 3 diversi gradi di lesioni ed il loro differente approccio terapeutico. Si definiscono tutti i vantaggi relativi alle procedure di rilocazione coronale dei margini e agli approcci chirurgico-restaurativi integrati.

Le conclusioni -naturale conseguenza del percorso descritto- sanciranno l’assioma che ogni elemento deve ricevere una sua preparazione più conservativa possibile, “customizzata”, in funzione del tessuto sano residuo e dell’impegno funzionale. Il rispetto dei tessuti di supporto ed il ripristino dell’attacco tissutale sopracrestale, nei casi in cui esso sia violato, rappresentano un nodo imprescindibile nella pratica clinica quotidiana.

L’imponente documentazione clinica (2500 immagini) e la qualità dell’iconografia, frutto di attenzione al dettaglio, grande accuratezza e dedizione, penso siano elemento di pregio di quest’opera.

Lo sforzo clinico quotidiano per produrre questo tipo di documentazione fotografica, legata ad una clinica volta all’eccellenza, non è descrivibile a parole e spero possa essere apprezzato fino in fondo!

 

Vorrei poter pensare che questo testo costituisca la concreta testimonianza del mio percorso, fatto di scelte, di studio e di talento (il talento che ognuno di noi ha come dote e che ognuno di noi è chiamato a far crescere e alimentare), la testimonianza della necessità di cambiamento, di evoluzione nella direzione giusta e con i mezzi adeguati per ottenere risultati vincenti, che possa essere la testimonianza di come l’ossatura della nostra attività professionale cresca nella quotidianità e, tramite l’elaborazione dell’esperienza, possa darci stabilità nel processo decisionale che inevitabilmente siamo chiamati ad affrontare per trovare ai problemi le giuste soluzioni.

Questo libro contiene la mia clinica, la mia manualità, la mia dedizione, la mia tenacia, la mia passione, il mio spirito competitivo.

Questo libro sono io!

 

Marco Veneziani

Prefazione al libro Solutions
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